Nonostante sia ignorata dalla maggior parte delle amministrazioni comunali attraversate, la Via Francigena cresce, ripercorrendo lo straordinario processo di sviluppo del Cammino di Santiago
I contatti, le domande per avere riferimenti geografici e mappe, per conoscere strutture ricettive e di accoglienza lungo il percorso, per ricevere le credenziali, sono ormai una costante quotidiana che non passa più inosservata nei territori attraversati dalla Via Francigena.
Aumentano pellegrini, camminatori, escursionisti che scelgono di affrontare a piedi il viaggio per Roma dal nord o dal sud, oppure diretti verso la Terrasanta, per il momento raggiungendo la Puglia a San Michele Arcangelo sul Gargano o fino a Santa Maria di Leuca.
Nell’affrontare il cammino con i ritmi biologici di ognuno c’è la volontà di riappropriarsi della propria vita, senza ausili meccanici, senza la fretta dettata dal ritmo frenetico della quotidianità, senza la “certezza” della monotona ripetitività delle cose.
Si torna all’origine attraverso l’avventura, di cui danno testimonianza i pellegrini al ritorno, alcuni dei quali hanno arricchito la letteratura di viaggio con i loro toccanti racconti.
È un nuovo turismo, è la versione moderna del Gran Tour, soltanto che allora viaggiavano studiosi, letterati, artisti, diplomatici, oggi camminano tutti senza distinzione di classe.
La meta è:
- la dimensione umana del viaggio attraverso la quale si recupera la forma psico-fisica, modificando le abitudini di vita;
- la scoperta dell’Italia, della sua storia, delle sue bellezze, del suo fascino, della memoria che ogni tratto custodisce.
Il mezzo per raggiungere la meta è il tempo, vero tesoro contemporaneo, di cui tutti sentiamo la mancanza.
La variabile è data dalla velocità, quella lenta, capace di modificare il punto di vista, attraverso il cambio di ritmo, che condiziona e amplifica la percezione dello spazio e dei luoghi, anche di quelli che conosciamo meglio, in cui viviamo.
Tutto questo è: Turismo.
Tutto questo è: Lavoro.
Tutto questo è Crescita Economica e Culturale.
Tutto questo è: Rilancio e Sviluppo.
Tutto questo è: Francigena!
La Francigena è un riferimento per i tanti itinerari che proliferano ogni anno, è un incubatore che traina gli altri, perché sta velocemente assumendo un ruolo pari, se non superiore a quello svolto sino ad ora dal Cammino di Santiago, di cui al momento rivive la fase degli anni novanta. Sempre più persone da tutto il mondo, infatti, dopo aver percorso il Cammino di Santiago chiede e vuole fare la Francigena verso Roma da nord e/o da sud; che è indubbiamente più bella, accattivante e ricca sotto la maggior parte dei punti di vista.
Il lavoro di messa in sicurezza che abbiamo fatto in questi anni non è certamente ancora sufficiente e tanto bisognerà fare per raggiungere i livelli della Galizia, ma aumenta la consapevolezza nelle persone che vivono lungo la Francigena che si stanno attrezzando per dare accoglienza e renderla più sicura. Ne danno testimonianza gli operatori privati e le imprese di turismo sostenibile che per primi ci hanno creduto e partecipano attivamente, fornendo accoglienza e ristoro, di cui abbiamo riscontro attraverso le email dei viandanti, dei contatti al nostro sito www.viafrancigenasud.it e per la richiesta di credenziali.
La crescita d’interesse dimostra come il progetto di riscoperta e valorizzazione della Via Francigena sia entrato in una fase matura.
In un futuro prossimo l’Italia sarà un grande giardino da percorre in lungo e largo seguendo la rete dei cammini? Io credo di si, anzi sono certo che questo tipo di turismo avrà un impatto e una capacità attrattiva almeno pari, se non maggiore, di quella che attualmente hanno le nostre più famose città storiche.
L’obiettivo è dietro l’angolo e basta soltanto svoltarlo. Per farlo bisogna attivare processi virtuosi in grado di attivare e mettere in rete le strutture ricettive, i luoghi di accoglienza e ristoro, le realtà di volontariato e l’associazionismo attivo. Un piano di sviluppo capace di dare voce e risalto al patrimonio culturale diffuso senza far perdere identità ai luoghi, alle popolazioni, alle loro tradizioni popolari, ai prodotti tipici, alla gastronomia, agli usi e costumi di ognuno, che costituiscono la vera grande ricchezza del nostro paese, perché distingue e afferma l’Italia nel mondo.
Da anni perseguo questo obiettivo con passione e professionalità, impegno quotidiano e grande sacrificio e propongo, a tutti coloro che pensano di poter raccogliere un certo numero di imprese, associazioni, appassionati e altro, di organizzare incontri in cui poter formare e informare sulla Via Francigena per attivare dal basso questo processo, visto che le istituzioni prenderanno atto di questa realtà soltanto quando il fenomeno non potrà più essere nascosto: ovvero quando sarà cresciuto inesorabilmente!
Paolo Walter Di Paola